«Bisogna
amare i comici perché sono come santi, sono un regalo del
Cielo»
Grazie, sono qua proprio per un atto damore. Chiedo scusa
se comincio con questaparola, enorme ma grossa grossa, perché
i comici sono zuppi damore, non si chiede a comici di
essere anche saggi, perché quando sè innamorati
sè mezzi scemi. Innamorati e saggi è concesso
solo a Dio. E allora si sbaglia proprio per amore. Bisogna proteggerli
i comici, perché sono come santi, sono un regalo del Cielo.
Scusate questo spot per la categoria a cui sogno di appartenere.
I comici sono una cosa bellissima, loro infrangono le regole, fanno
quello che gli pare, sono viziati come dei bambini, ricchi damore,
non gli importa nulla, si farebbero ammazzare per quello che amano.
Contrabbandieri senza licenza, hanno il potere di far piangere e
ridere: il potere più grosso del mondo. Bisogna baciarli,
volergli bene perché è un fatto damore(...).
Non li si può imprigionare. Non cè verso di
tenerli boni. Limportante è che è proprio un
fatto damore. Perché quando si ama si sente. Mi farei
ammazzare quando uno dice una cosa diversa dalla mia, perché
io lo amo, lo amo.
«SCUSI
SIGNORA RICCIARELLI» - Questo Festival ... a parte mi sembra
sia diventata una cosa hard core , veramente pornografica qua: il
prossimo anno la regia la fa Tinto Brass. È un festival tutti
ignudi. Largomento del Festival è diventato il tuo
pisello ( rivolgendosi a Baudo )... I capelli di Baudo e il suo
pisello sono gli argomenti principe del Festival. Una volta solo
io ero adibito a mettere le mani in quella zona. E la signora Ricciarelli,
che me ne scuso naturalmente, vero... ma io credo di essere stato
prima della signora Ricciarelli. Io sono il primo che ha osato,
ve lo giuro e ne sapevo tutte le qualità. Ora ho sentito
la Ferilli che ha raccontato che così è, Fiorello...
il passaggio a livello... Ora, siccome io sono stato il primo, vorrei
vedere come sta la situazione. Voglio brevi manu ... Ma... ma...
fermi... fermi... questo è uno scoop micidiale, uno scandalo:
i capelli sono veri, è il pisello che è finto. È
finto... i capelli son veri... ma ho sentito tutta una cosa spaparanzata...
comè cambiato signora Ricciarelli, ma io dico, proprio
una cosa puntuta, un carciofaccio. Sembravano du ova... cha
lovo di Ferrara. Lha nascosto lì. Eri daccordo
con Ferrara. Da lì mi tiravi le ova. Ma io dico... Ferrara
non cè, se no lavrei visto. Ho sentito quando
ha chiesto 50 biglietti al signor Saccà. Tutti pensavano
per i suoi amici ma li aveva chiesti solo per sé. Io non
ho mai avuto paura perché ha detto «Tiro la verdura
e lova a Benigni. Vengo da Roma». Tanto sapevo che li
mangiava prima di arrivare. Parto da Roma, arrivo a Orte: aveva
già mangiato tutto. Se arrivava a Orte, grasso che cola,
come dice Ferrara quando suda. Ora io dico... per carità...
poi ha scelto male, se fa il tiro a segno io a lui lo piglio di
sicuro, è lui che non... È che io gli voglio bene,
per carità.
«SE
I POLITICI FANNO I COMICI...» - Ma insomma questo pisellaccio...
Senti un po come ce lavrà i politici... per esempio
quel politico... quello lì che fa le corna, che racconta
le barzellette... no Pippo Franco... quellaltro... se i politici
fanno i comici e i comici fanno i politici siamo rovinati... Silvio
Berlusconi (...) pensa, secondo me non cha nulla, ha tutto
un falso in bilancio, rogatorie, tutti dei paccacci di roba laggiù...
tutti avvisi, mandati di comparizione, tutta una situazione di roba...
Di Pietro: Di Pietro veramente non caveva niente perché
lui non si occupa di queste cose, Di Pietro. Di Pietro era convinto
di non avere niente, finché un giorno si è spogliato
e ha visto questa cosa enorme: ma questo che cazzecca. È
lì che è venuta fuori la frase... Fassino: Fassino
pure... fine: una tagliatellina fine fine fine, ma proprio una tagliatellina.
Ferrara: pensa Ferrara come ce lha, il problema è trovarselo.
Perché proprio non se lè mai visto, gira rigira...
eppure ce lo dovrei avere. Ferrara è una cosa spettacolare...
ora io dico, qui veramente è diventato uno spettacolo hard
core ... Ora cè il nuovo assetto della Rai: Gasparri
alle Telecomunicazioni, Baldassarre alla presidenza, ma Melchiorre:
il terzo re magio lo vogliamo trovare o no? Per sistemare cercano
Melchiorre. Vogliono fare tutte cose di qualità, quindi tu
Baudo sei spacciato, rovinato. Tutti, Vespa, Santori, Costanzi,
Biagi... Biagi lo voglian rovinare, gli lasciano la spazzatura,
lo vogliono umiliare: lanno prossimo gli fanno presentare
Sanremo...
«RAGAZZE,
LETIZIA DEL MONDO» - Io volevo vedere le due ragazze... mi
spetterà anche a me una cosina con loro... Oh mamma mia...
( va verso la Arcuri ) Signorina un momento sotto, uno solo esco
subito, un secondo ( le alza labito lungo ) ( Verso la Belvedere
) un secondo... quanto son diverse da te ( rivolto a Baudo ). Lha
cè proprio lAleph, da dove si vede tutto il mondo,
questa guarda come ride ( la Belvedere ): proprio la letizia del
mondo nei loro occhi... ho una voglia di saltargli addosso. Faccio
mio il grido di Borrelli: resistere, resistere, resistere! Non ce
la faccio, ma che bellezza (...) siete un mistero senza fine, bello
(...); E una cosa proprio damore... Vedi: Fede, Fede
ama Berlusconi. Emilio Fede lo amo anchio. Lui ama Berlusconi
proprio da morire, lui lo ama non in maniera platonica, proprio
lo tromberebbe. Non voglio fare battute su Emilio Fede, è
come sparare sulla Croce Rossa, poverino. No a me mi piace, mi è
simpatico. Perché lui ama e quando si ama, a me la gente
mi è simpatica. Scusate i termini che ogni tanto mi escono,
siamo anche abituati dalla politica... ho visto Sgarbi con le Iene
... le Iene che spettacolo... «culattoni, culattoni, vaffanculo,
vaffa n culo, ma che cazzo, chiamo Confalonieri»...
tutte ste parolacce... ora io dico: quello, sottosegretario
alla Cultura. Ora io, vedi, che ho fatto la sfilza con Raffaella
Carrà, maspettavo mi dessero almeno il ministero della
Pubblica Istruzione...
«TU,
IMMAGINA, ARRIVA DIO» - Ma dico: se tornasse il Nostro Signore
come ci giudicherebbe? Tu immagina, arriva Dio improvvisamente e
trova la Terra così un casino, un inferno, guerre di qua
guerre di là, e chi si fa male, la foresta bruciata, il buco
nellozono... Oh mamma, Pietro guarda laggiù, oh mamma
che casino le guerre... tutte a nome mio poi, che sono lo stesso
dappertutto, guarda che casino, quante trasfigurazioni genetiche...
E quello che è, il mandarancio? Quello mica lho fatto
io. Hanno fatto fare lamore a un mandarino con larancio
è venuto fuori il mandarancio. Quello che è, il cane
lupo? Ha fatto lamore un cane con un lupo ed è venuto
il cane lupo. E quello che è: la zanzara tigre. Veramente
è una zanzara?... E quello che è? Quellincrocio
stranissimo...? No, quella è una persona. Chi? Giuliano Ferrara.
Sì, Giuliano Ferrara, sia pure con un mazzo di verdure in
mano. Sta andando a Sanremo...
«TUTTI
SULLA COLLINA» - Pensi: Giudizio universale... perché
si arrabbierebbe. Tutti di qua: gli arabi, i palestinesi, i faraoni,
i cinesi che non centrano sulla collina... Cinesi tutti di
là, non ci si entrano, madonna quanti ce nè...
vi sistemo dopo... aspettate un momentino voi di là ... voi
di qua... politici, tutti di là: sarete sottoposti al giudizio
mio e di Pietro. Berlusconi: Di Pietro anche qua... è una
tortura proprio... Sì, andrete nelle fiamme dellInferno
e quelli più cattivi sotto, divorati dalle Iene. «Culattoni,
ora chiamo Confalonieri»: Sgarbi appena sente nominare le
Iene... è una cosa tremenda. E uno dice: «Silvio, Silvio».
«Chi è che mi chiama Silvio?». È Emilio
Fede. E lui: «No, io mi chiamo Dio, no Silvio». Lo vede
proprio come Dio, no? Tutti sti cinesi li sistemo dopo...
dovè Fassino... vallo a trova Fassino: è
come cerca un ago in un pagliaio, capirai. Perché è
il contro-Ferrara: a destra cè Ferrara a sinistra cè
Fassino per far vedere la differenza... Spostatevi... dividetevi:
quelli che avevano il conflitto di interesse e non lhanno
risolto di là, quelli che lhanno risolto di qua. Berlusconi
dove va? Vada dalla parte bona! Oh mamma: che è quel girotondo
di bambini? No, è Nanni Moretti che sta facendo il girotondo.
No, è un grande regista: ha fatto «La stanza del figlio»
che non è piaciuto a Ferrara perché voleva un film
su di sé: «La stanza del Foglio». Via, spostatevi...
quelli che hanno detto che aumentavano le pensioni e non le hanno
aumentate di là, quelle che lhanno aumentate di qua:
Berlusconiii... Silvio... si fa per scherzo. Guarda che lavoro...
guarda quelli che corrono dietro a quellaltro: sono tutti
quelli licenziati che inseguono Maroni, sono quelli dellarticolo
18, è un complesso musicale. Fermateli o lammazzano.
Baudo tiri fuori il suo passaggio a livello... Chi è que
cannibali che girano intorno a quella persona? Chi è lì
in mezzo? Giuliano Ferrara. Eh... lo so che è un bel bocconcino
ma non si può. Ferrara se ne vada da lì, se no la
mangiano. Se nè andato? I cinesi: tutti al posto di
Ferrara, centrano anche i giapponesi.
«QUANDO
SI AMA SI PUO PECCARE» - Ora che siete qua tutti insieme
volevo fare una fotografia: chi è quello che fa le corna?
Berlusconi, la smetta... Vi ho dato tanti insegnamenti, dice Dio,
ma ce nè uno che li racchiude tutti ed è quello
di santAgostino: ama e fai ciò che vuoi. Quando si
ama si può peccare, si può saltare addosso, guardate
qua ( verso la Belvedere ), alle delizie del mondo che quando sorridono
si improfuma laria di viole intorno a noi. Guardate qua: è
una quiete accesa, una salute lucente. Queste non sono donne, sono
il ministero della Sanità. E una cosa duna bellezza.
Quando si ama si può fare quello che ci pare perché
lamore è la mano di Dio sulla spalla delluomo.
Quando amano, anche i cani abbaiano in rima. E non si deve amare
un po così e un po cosà, ma continuamente:
lamore che saccende e si spenge, si fulmina. Bisogna
amare con grandezza. Lamore che vivacchia, che tira a campare,
more. Lamore è il Nettuno del sangue. E quando non
si sa finir la frase, quello vuol dire che si ama. Lamore
è lunica limitazione della libertà che ci rende
più liberi. E una cosa maravigliosa, proprio con la
A. E allora io, proprio per dedicarvi questo, lo ripeto, vi vorrei
dedicare i versi più hard in questa sede di Sanremo, dove
ormai sè parlato damore e scritti da una persona
vivente, un pover omo, insuperati, di una scandalosa bellezza dedicati
alla donna per eccellenza che è la Madonna, Maria Vergine.
Versi scritti nel 1300, insuperati. Durano poco poco e fanno così:
«Vergine madre, figlia del tuo figlio, umile e alta più
che creatura, termine fisso deterno consiglio, tu sei colei
che lumana natura nobilitasti... ( i versi del XXXIII Canto
del Paradiso di Dante proseguono fino alla settima terzina ).
È un omaggio alla donna... (ovazione) No, no, che mi viene...
se vi potessi far vedere il mi cuore, il mi corpo è
in tumulto... ve lo farei vedere che batte forte, ve lo tirerei
in faccia questo affetto centuplicato per mille perché vi
voglio un bene che travalica le montagne, dovunque vada... E per
finire, perché lamore per la persona amata è
il più grande di tutti, persino più di quello di quando
siamo nati, che se i nostri genitori ci hanno fatto scendere dal
cielo alla terra, lamore per la persona amata ci riporta dalla
terra al cielo. Coltiviamo lamore per la persona amata. E
volevo concludere con questa canzone scritta insieme a Cerami e
musicata dal maestro Nicola Piovani che si intitola(...) «Quanto
tho amato»: «Se tu mi avessi chiesto come stai,
se tu mi avessi chiesto dove andiamo, ti avrei risposto...»
(La canzone segue)
«BUON
LAVORO PRESIDENTE» - Grazie. Grazie ancora per questo amore...
e un augurio ai tre presidenti: al presidente neo eletto Baldassarre
che ha avuto belle parole per me e belle parole per come farà
funzionare tutto lassetto televisivo; al presidente Ciampi
e alla Signora che devono stare lì a far sì che funzioni
giustizia e bellezza e al presidente Silvio Berlusconi con laugurio
che ognuno di noi quando va a letto, lui agisca in modo da farci
sentire orgogliosi di essere italiani. Buon lavoro presidente! Buon
lavoro! Grazie, non me lo scorderò mai fin che campo.
dal "Corriere della Sera" |
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LA PREGHIERA La «poesia»
recitata da Benigni è linizio della preghiera che san
Bernardo rivolge a Maria nel XXXIII Canto del Paradiso di Dante.
Sette terzine (ma lorazione è di tredici) in cui san
Bernardo canta le lodi della Vergine
SAN BERNARDO
Bernardo (1090/91-1153) costruì nel 1115 labbazia di
Chiaravalle e si dedicò allincremento dellordine
cistercense (che segue la regola dell ora et labora ) del
quale può essere considerato fondatore accanto a san Benedetto
«Vergine Madre, figlia del tuo figlio,
umile e alta più che creatura,
termine fisso d'etterno consiglio,
tu se' colei che l'umana natura
nobilitasti sì, che 'l suo fattore
non disdegnò di farsi sua fattura.
Nel ventre tuo si raccese l'amore,
per lo cui caldo ne l'etterna pace
così è germinato questo fiore.
Qui se' a noi meridiana face
di caritate, e giuso, intra ' mortali,
se' di speranza fontana vivace.
Donna, se' tanto grande e tanto vali,
che qual vuol grazia e a te non ricorre
sua disianza vuol volar sanz'ali.
La tua benignità non pur soccorre
a chi domanda, ma molte fiate
liberamente al dimandar precorre.
In te misericordia, in te pietate,
in te magnificenza, in te s'aduna
quantunque in creatura è di bontate.»
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